05/01/2022L’EX MERIDIANA CHIUDE BARACCA: IERI LA COMPAGNIA HA INVIATO 1322 LETTERE DI LICENZIAMENTO, SENZA ALCUNA PROSPETTIVA DI RILANCIO – I SINDACATI CHIEDONO ANCORA UN TAVOLO COL GOVERNO. MA COSA C’È RIMASTO DA SALVARE? IL TENTATO RILANCIO CON “QATAR AIRWAYS” , LA CRISI DELLA PANDEMIA E LA BOTTA FINALE A OTTOBRE, QUANDO LA COMPAGNIA HA PERSO I COLLEGAMENTI LOCALI TRA LA SARDEGNA E IL RESTO D’ITALIA…
Figli e figliastri, o figli di un dio minore, quale può essere la metafora giusta? Le compagnie aeree non sono tutte uguali. Nel caso di Alitalia/Ita la società è stata salvata con almeno una parte dei lavoratori e una forte iniezione di fondi pubblici per ri-decollare; invece nel caso di Air Italy, ex Meridiana, ex Alisarda, l'ultimo atto che si è celebrato ieri è il brutale invio di 1322 lettere di licenziamento senza alcuna prospettiva di rilancio della compagnia.
Air Italy è fallita, i sindacati chiedono ancora un tavolo col governo, ma a questo punto è difficile valutare che cosa resti da salvare. La storia di Air Italy e delle compagnie Alisarda e Meridiana di cui era erede è singolare, perché si è trattato (con vari nomi) di una compagnia aerea sarda, ma dotata di un'ambizione non meramente locale, anzi con forte proiezione internazionale.
Nata nel 1963 per iniziativa dell'Aga Khan, la sua ragion d'essere era di fiancheggiare il lancio e lo sviluppo del turismo in Costa Smeralda. Dopo la trasformazione in Meridiana nel 1991 e una grave crisi negli anni Duemila, una nuova iniezione di internazionalità era arrivata nel 2017 quando Qatar Airways divenne socia al 49%.
Fu un'operazione parallela a quella di Alitalia che accolse un'altra socia al 49% dal Golfo persico, nel suo caso l'emiratina Etihad. Ma nessuna delle due operazioni ha dato i frutti sperati. La nuova Air Italy nata nel 2018 tentò il rilancio con nuovi aerei e nuove rotte; nel 2020 la crisi economica generale indotta dal coronavirus ha portato al disastro, anche se la causa non è stata solo quella.
Di recente è venuta meno anche la ragion d'essere della compagnia come fornitrice dei collegamenti locali fra la Sardegna e il resto d'Italia, perché nell'ottobre 2021 la Regione ha affidato questo servizio (detto di "continuità territoriale") non a Air Italy ma alla compagnia spagnola "low cost" Volotea.
Air Italy era stata costretta a bloccare a terra gli aerei già quasi due anni fa e l'Enac (che sovrintende all'aeronautica civile in Italia) aveva dovuto sospenderle la licenza di trasporto aereo dal 25 agosto 2020.
Ieri è arrivata la condanna per i 1322 lavoratori superstiti. A niente è servito il pressing del governo italiano per convincere gli azionisti Alisarda (controllata dall'Aga Khan Fund for Economic Development) e da Qatar Airways a chiedere una proroga della cassa integrazione: la compagnia non ha neanche mandato i suoi rappresentanti all'ultimo tavolo. Ora per i 1322 lavoratori si apre l'estremo paracadute della Naspi, cioè l'indennità di disoccupazione.
La Regione Sardegna è riuscita ad accedere al Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione ottenendo con 4,5 milioni per il reinserimento dei disoccupati, ma lancia anche un appello al governo di Roma: l'assessora al Lavoro, Alessandra Zedda, chiede «ai ministri coinvolti di convocare con la massima urgenza le Regioni e i sindacati con l'obiettivo di costruire il futuro dei lavoratori. Occorre agire tempestivamente per allontanare lo spettro della Naspi». Anche Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo sollecitano «un intervento immediato del governo per bloccare la procedura e scongiurare così questa vera e propria tragedia sociale che si sta consumando», al contempo si dicono «esterrefatti dalla completa inerzia del governo e delle altre istituzioni». In più il segretario generale della Filt Cgil della Sardegna, Arnaldo Boeddu, annuncia che «i legali della Cgil verificheranno se ci sia un qualche margine per poter impugnare queste 1322 lettere».