ORA BERREMO IL CAFFE'...DI SOIA?
LA “NUO CAPITAL”, CHE FA CAPO AL MAGNATE CINESE STEPHEN CHENG, RILEVA IL 78,567% DELLE AZIONI DI BIALETTI
La crisi dei chip condiziona pesantemente il mercato dell’auto. Nel mese di settembre le immatricolazioni in Italia hanno registrato un calo del 32,7%. È il terzo mese consecutivo dopo il -27,3% di agosto e il -28,1% di luglio.
Se il crollo è da ricondurre anche alla fine degli incentivi, il comparto è in affanno per la scarsa reperibilità di chip e le case automobilistiche sono molto preoccupate.
Il problema riguarda un po’ tutti e, al momento, non si intravedono spiragli positivi. In Francia, il mercato dell’auto è sceso del 20,5% a settembre, con 133.835 vendite di nuove auto. E oltreoceano la situazione è simile: ad esempio, negli Stati Uniti la General Motors ha registrato un calo delle vendite per la prima volta in quattro trimestri.
Il crollo del mercato dell’auto coinvolge anche Stellantis che a settembre ha immatricolato 33.330 auto, il 41,6% in meno dello stesso mese del 2020. La quota scende dal 36,5% al 31,7%.
Inoltre, secondo indiscrezioni di stampa, lo stabilimento di Melfi funzionerà per soli 6 giorni nel mese di ottobre, proprio per via della carenza di chip.
È il Centro Studi Promotor a spiegare come ci si è incappati in questo collo di bottiglia. “Con l’avvento del virus i produttori di microchip avevano ridotto i programmi di produzione ritenendo che vi sarebbe stato un calo di domanda legato al lockdown e in generale agli effetti negativi della crisi sanitaria. È successo invece esattamente il contrario”.
Michele Crisci, presidente di Unrae (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri), va oltre la crisi di chip e tra le cause delle difficoltà del settore automobilistico chiama in causa anche “il continuo stop and go degli incentivi, che non aiuta il mercato dell’auto ad agganciare l’attuale fase di ripresa dell’economia nazionale e a ridurre l’handicap dovuto alla crisi dei semiconduttori. Ribadiamo perciò il nostro appello al Governo affinchè faccia rientrare il finanziamento dell’Ecobonus all’interno di una strategia di lungo periodo per l'intero settore dell’automotive, il cui rilancio farebbe anche aumentare ulteriormente il Pil oltre il livello previsto nella Nota di aggiornamento del Def, viceversa dal settore automotive arriverà un pesante contraccolpo”.
Contattaci per maggiori informazioni
Potrebbe interessarti anche
LA “NUO CAPITAL”, CHE FA CAPO AL MAGNATE CINESE STEPHEN CHENG, RILEVA IL 78,567% DELLE AZIONI DI BIALETTI
La procura di Perugia chiede il rinvio a giudizio per 11 persone
Sei compagnie europee pronte all’acquisizione! Prima Assicurazioni si prepara a un significativo riassetto azionario.