21/10/2021Evergrande si avvicina al capolinea. Il secondo sviluppatore immobiliare cinese, schiacciato da 305 miliardi debiti, ha avvertito in serata che «non vi è alcuna garanzia che il gruppo sarà in grado di far fronte ai propri obblighi finanziari» a fronte di una liquidità drammatica. Il gruppo di Shenzhen, in più comunicazioni alla Borsa di Hong Kong, ha annunciato il ritorno dei titoli alle contrattazioni, dopo la lunga sospensione iniziata il 4 ottobre, ufficializzando il fallimento delle trattative con il gruppo Hopson Development sulla vendita del 50,1% della controllata Evergrande Property Services, attiva nei servizi di gestione immobiliare, al prezzo di 5,1 miliardi di dollari.
I TEMPI
Dopo l'accordo di fine settembre sulla vendita del 19,93% di Shengjing Bank per 1,5 miliardi di dollari al servizio dei debiti vantati con l'istituto stesso, «non ci sono stati progressi materiali nella vendita di attività del gruppo» che «continuerà ad attuare le misure per alleviare i problemi di liquidità» in linea con quanto già annunciato con le comunicazioni di fine agosto.
Evergrande, in altri termini, non ha fatto passi in avanti sostanziali sulla cessione di asset: al recente nulla di fatto sulla dismissione per 1,7 miliardi della sua sede di Hong Kong alla società immobiliare Yuexiu, si è aggiunto quello con il gruppo Hopson del magnate invisibile Chu Mang Yee. Evergrande, si legge in uno dei file, «farà del suo meglio per negoziare il rinnovo o la proroga dei suoi prestiti o eventuali altri accordi alternativi con i suoi creditori».